Cercano il voltagabbana
per fucilarlo.
Con alle tempia
la pistola
sono sereno
come se il terremoto
m'avesse squassato
la coscienza.
Riemergono i volti
dei morti compagni:
con loro ho creduto
ubbidito
combattuto.
Lui ci misurava
dai garretti
il prete ci benediva
e il re ci mandava
a morire: Savoia!
I partigiani
mi scrutano dentro:
parlottano
con la pistola puntata.
Avanti: ti mettiamo
alla prova.
(Da "Il voltagabbana" di Davide Lajolo, Mondadori, Milano 1963)
Davide Lajolo nacque a Vinchio (Asti) nel 1912 e morì a Roma nel 1984. Militante fascista, partecipò alla seconda guerra mondiale e, dopo varie vicissitudini, entrò a far parte della Resistenza. È stato redattore capo e direttore dell'«Unità», parlamentare, autore di romanzi (Classe 1912, 1953; Quaranta giorni, quaranta notti, 1955; Il voltagabbana, 1963), saggi (Cultura e politica in Pavese e Fenoglio, 1971) e poesie (Nel cerchio dell'ultimo sole, 1940)
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