sabato 8 settembre 2018

Canzonetta del desiderio onesto


L'unico desiderio
ch'or mi sorride è questo:
un desiderio onesto
degno d'un uomo serio.

Ora che innanzi viene
coi suoi vesperi rossi
il settembre, e dai fossi
nelle notti serene

è dolce l'ascoltare
il canto delle rane,
o l'uggiolar d'un cane
da un lontano casolare,

o il lamento del chiù
da qualche vecchia torre,
o il rivo che discorre
coi frassini laggiù,

in queste calme sere
che nell'anno passato
abbiamo avvelenato
di sì sciocche chimere,

or ch'è dal cuor distratta
ogni memoria rea,
mi sorride l'idea
d'andar lungo la fratta

di vitalbe e di bossi
che circonda la villa,
con l'anima tranquilla
a caccia ai pettirossi.

Vi giuro, è proprio questo
l'unico desiderio.
Perché non vi par serio?
È un desiderio onesto.



COMMENTO
Questa poesia di Guelfo Civinini (Livorno 1873 - Roma 1954), si trova alla pagina 107 del volume I sentieri e le nuvole (Treves, Milano 1911). Rappresenta, insieme ad altre, presenti nel medesimo volume, la condivisione da parte del poeta toscano, delle classiche tematiche care ai crepuscolari. Le otto quartine di Canzonetta del desiderio onesto, mostrano, fin dall'inizio, una dichiarata riduzione delle ambizioni personali, che ormai si limitano a semplici e quasi insignificanti azioni da eseguire nei primi giorni di settembre, quando il clima è ancora gradevole e le ultime giornate estive offrono spettacoli incomparabili. Abbandonate le sciocche chimere sognate e ricercate negli anni passati, ora il poeta desidera soltanto andare a caccia di pettirossi. Sinceramente, non mi sembra una buona idea, quella di uccidere per gioco degli uccellini innocui, ma, a parte ciò, quel che conta in questi versi è mettere in risalto delle iniziative poco importanti, che vogliono significare un'elevata diminuzione delle ambizioni; per il poeta, oramai, non esistono più ideali né sogni di alcun genere, esiste soltanto la voglia di godersi delle piacevoli giornate di fine stagione, magari dedicandosi ad un hobby appassionante; tutto il resto non conta più nulla, e perciò, a questo punto la vita si limita a dei gesti, dei comportamenti e delle abitudini senza alcuna rilevanza.