Vieni con me, ti porto
ai miei orti d’ autunno senza foglie:
c’è ancora il fermo sole dell'estate
che dà luce e calore,
c’è ancora qualche flore
a consolare le nostre giornate.
Non ti trattenga al tuo livido scoglio
il brivido del mare:
sono amare le rive senza vele
e le onde travolgono gli alcioni;
ma nei miei orti rondini e rondoni
stridono ancora, e sono illesi i cieli.
Vieni con me, togliti dal groviglio
dei tuoi pensieri grami;
nell'intrico dei rami, anche se spogli,
rileggeremo candide parole
forse... A quel certo tepore di sole
vieni, che sarà dolce il nostro esilio.
Non tardiamo: ci attendono le siepi
e già nei solchi trepidi c'è seme;
finge il tramonto l'albe dell'aprile:
come olivi stormiscono i ricordi.
Lascia le tetre rive: andiamo insieme
nell'incanto autunnale dei miei orti.
(Da "Il fresco presagio" di Gherardo Del Colle, De Ferrari, Genova 2008)
Gherardo Del Colle (nome d'arte di Paolo Repetto) nacque a Cesino nel 1920 e morì a Pontedecimo nel 1978. Diventò francescano nel 1935 e poi sacerdote nel 1942. Pubblicò vari volumi di versi lungo l'arco intero della sua vita dimostrando un grande amore per la poesia.
Opere poetiche: "Rosso di sera" (1946), "Biancospino" (1957), "Sotto la gronda" (1964), "L'angelo dei suburbi" (1971), "Poesie" (1975), "Il fresco presagio. Poesie 1937-77" (postuma 2008, comprende tutte le poesie edite e inedite di Del Colle).
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