lunedì 26 agosto 2013

Silenziosa musica di luna

Silenziosa musica di luna
permeandomi l’anima d’incanto,
io lascio la città pel camposanto,
dove melanconia suoi fiori aduna.

E là mi giova rinverdir col canto
tutte le mie speranze ad una ad una,
o, meditando sulla mia fortuna,
con ansia ascoltar salire il pianto.

Melanconica sede! ma fiorita.
Colà si dorme in grembo della morte
che ci ristora per un’altra vita.

E quella dolce musica di luna
fa ch’io pensando alle persone morte,
m’aspetto, quasi, d’incontrarne alcuna.

(Da "Intimi vangeli" di Giulio Gianelli, Streglio, Torino 1908)





Cuore semplice e ingenuo, Gianelli nulla sa delle infinite morbosità spirituali di chi ha troppo vissuto, di chi ha amato ignobilmente, di chi ha abusato del purissimo tesoro che è il sentimento, di chi, mentendo in nome dell'amore, ne volge la virtù benefica in forza malefica.

(Carlo Calcaterra in "Una pagina di vita letteraria torinese. Giulio Gianelli", 1909)


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