la buona gente nella notte fonda.
Fiaccole e lumi segnano i sentieri
e l'aria è immota sotto lo stellato.
Culla la valle suono di campane.
Lieve è il cammino; vanno i passeggeri
recando ognuno un cuore di bambino
colmo di attesa. Van come i pastori
verso il presepio e intorno è tanta pace.
Ecco la grotta, ecco, sospesa,
brilla la stella! Gli occhi desiosi
guardan la greppia, il bue e l'asinello
guardan l'altare; poi ciascuno sogna.
Ma il Santo vede: vede il Dio bambino
piccolo e bianco nella mangiatoia.
Si china; ascolta il tenero vagito,
gli fa culla d'amore tra le braccia
sopra il suo saio povero e sdrucito,
e il cuor divino batte sul suo cuore.
Angeli scendon lungo vie di stelle;
un cielo d'indicibile splendore
s'incurva sul presepe; a tratti, sale
un dondolìo lontano di campane.
Vive ciascuno il sogno di Natale.
(Graziella Ajmone)
Graziella Ajmone (Borgo di Terzo ,1912 – Gardone,1993) Figlia del dottor Luigi, soprannominato “il medico dei poveri”, svolse l'attività di insegnante di lettere nella scuola media e all’Istituto industriale. Si dedicò anche alla letteratura collaborando a “Fiamma Viva”, “L’indice d’oro” ed “Il Maestro”. Ha scritto versi e prose pubblicati in molti libri rivolti, spesso, ai ragazzi. Si citano, tra gli altri: "Mattutino"; "La storia meravigliosa di Bernadetta"; "Sangue sull’arena"; "Il fanciullo delle Pampas"; "Lo zufolo del pastorello"; "Il bambino che voleva camminare"; "Quando la Madonna raccontava"; "Prima comunione"; "Angeli in mezzo a noi".
Andrea Previtali, "La Natività" |
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