domenica 21 ottobre 2012

Cane randagio

Chinar la testa che vale?
e che val nova fermezza?
Io sento in me la tristezza
del giorno domenicale,


lentamente camminando
per la città sconosciuta
dove nessuno mi saluta
fuor che un cane a quando a quando.


nessuno pensa ch'io posso
essere il triste mendico
che chiede, invece che un tozzo
di pane, un palpito amico;


nessuno sa ch'io mi lagno
e vago senza perché,
nessuno fuorché
tu, mio raccolto compagno.


Tu che hai sul ciglio due buone
lacrime ancor da seccare,
tu che pur cerchi un padrone
come io cerco un focolare;


tu che mi segui sperando
ch'io possa darti l'avanzo
d'un malinconico pranzo
o una carezza o un comando;


tu che hai l'aspetto burlone
d'un tale che mi ammonì
e fosti tu il mite Leone
o fosti il molle Joli;


tu che avesti per amico
l'organo di Barberia
che dona al cuore mendico
un soldo di nostalgia;


tu che dimeni la coda
alle mie lorde calcagna
quasi ch'io fossi una cagna,
una cagnetta alla moda;


tu che cerchi d'annusare
le mie scarpe tratto tratto
perchè vuoi lor dimandare
quanti chilometri han fatto.


(Marino Moretti)


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